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Biathlon

Lo sapevi che … un ex campione olimpico del biathlon è ora un medico?

Si rinnova anche questa domenica, l’ultima di giugno, l’appuntamento la rubrica che sta ormai da diverse settimane accompagnando l’estate di Fondo Italia e di tutti gli appassionati delle discipline nordiche, “Lo sapevi che…?”, dedicata alle curiosità, agli aneddoti e alle storie più particolari degli sport sugli sci stretti, quelli larghi, e persino quelli a rotelle. Ricordiamo che potete anche voi lettori diventare “protagonisti”, con le vostre storie e curiosità, di questo spazio: non esitate a contattarci!

Oggi vogliamo però parlare di cosa accade quando la carriera agonistica termine: molti sono portati a pensare che una vita votata allo sport fin dall’infanzia si traduca automaticamente in una continuazione di quel percorso nella veste nuova di allenatore, skiman, produttore di materiali oppure di voce esperta per i media. Forse è più insolito, ma non è cosa rara che un atleta, un campione persino, si metta alle spalle la propria disciplina, i “ferri del mestiere”, e scelga di intraprendere un percorso completamente distante.

Si pensi all’ex combinatista francese Jason Lamy-Chappuis, campione olimpico e cinque volte campione mondiale, che al termine della carriera nello sci nordico è diventato pilota di linea e, in occasione delle Olimpiadi del 2022 era parte dell’equipaggio del volo che ha portato la squadra francese in Cina. Oppure Benedikt Doll che, ritiratosi al termine della stagione 2023/2024, con un titolo mondiale e due bronzi olimpici (uno individuale e uno in staffetta) nel suo palmares, ha deciso di mettere da parte il biathlon per riprendere gli studi, e formarsi come tecnico elettronico per l’energia e la tecnologia edilizia.

Un altro biathleta ha di recente concluso il suo percorso di studi, iniziato a seguito del suo ritiro dalla carriera sportiva. Parliamo di Fredrik Lindström: lo svedese, classe 1989, si è di recente laureato in Medicina. Il 36enne, che nella sua carriera ha conquistato due medaglie di bronzo ai Mondiali del 2012 e 2013 e, nel 2018, alle Olimpiadi era in ultima frazione quando la squadra maschile svedese ha vinto la staffetta.

“È stata una bella sensazione. Si tratta di un programma lungo e solido, che ho portato avanti dopo il mio ritiro dal biathlon. Quindi è un grande traguardo averlo completato” ha raccontato Lindström a SVT, che crede di aver tratto vantaggio dalla disciplina e dalla conoscenza del proprio corpo che gli viene dalla pratica sportiva “Credo di averlo notato durante i miei studi. Ho imparato molto da ciò che facevo prima, acquisisci una certa sensibilità su molti aspetti. Quindi è una conoscenza piuttosto unica quella che si accumula in una carriera sportiva. Non bisogna sminuire questo aspetto.”

Il percorso di Lindström continuerà il prossimo anno con la specializzazione: la sua speranza è di poter lavorare ne campo della medicina sportiva. Attualmente, infatti, anche se non ha più un ruolo nella nazionale di biathlon, dà una mano nel suo club di origine, Anundsjö, dove si occupa delle giovani leve. “Considerato il mio background, penso che sarebbe adatto a me e molto divertente, quindi vedremo cosa succederà. Ma non è una cosa fatta se lo dico io”.

E tu, lo sapevi?

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