Ha regalato al biathlon svedese una delle imprese più memorabili della sua storia. Nel 2018, nella staffetta maschile delle Olimpiadi di Pyeongchang, con una grande ultima frazione Fredrik Lindström sconfisse il norvegese Emil Hegle Svendsen all’ultimo poligono e portando alla Svezia un oro inaspettato insieme a Peppe Femling, Jesper Nelin e Sebastian Samuelsson.
Un anno dopo, Lindström, che ha anche vinto due medaglie di bronzo mondiali individuali e conquistato anche un successo in Coppa del Mondo (sprint ad Anterselva nel 2012), mise da parte la carabina ancora prima di compiere trent’anni per concentrarsi sugli studi di medicina.
A distanza di alcuni anni, una volta completati i suoi studi, l’olimpionico svedese del biathlon torna in nazionale ma nello sci di fondo, come medico della nazionale juniores.
«È davvero divertente e stimolante – ha detto all’Expressen – ora posso mettere a frutto sia l’esperienza maturata nella mia carriera d’élite sia il lavoro medico che ho svolto ultimamente».
Fredrik Lindström si è laureato a giugno: «Ho pensato che sarebbe stato un incarico davvero divertente, che mi avrebbe permesso di mantenere un contatto con lo sport. Ho studiato medicina sportiva parallelamente alla mia formazione medica per sentirmi sicuro nell’affrontare questo ruolo».
Un dottore che può però aiutare gli atleti anche sotto altri aspetti, avendo esperienza diretta dello sport ad alto livello: «Io stesso ho debuttato presto, quindi penso di avere una comprensione maggiore rispetto alla media di cosa significhi. Questo sarà un vantaggio in questa nuova professione».
Come riferito poi da Anders Byström, direttore tecnico della nazionale svedese di sci di fondo, Fredrik Lindström è pronto a dare una mano anche in altri ambiti, come nel testare gli sci. Insomma, un olimpionico laureato dalle mille