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Biathlon – Operato alla schiena, Émilien Claude pensa già a Östersund: “L’importante sarà rientrare il prima possibile senza forzare”

Foto Credits: Dmytro Yevenko

Operato all’inizio di settembre per un’ernia del disco che gli recava problemi da diverso tempo, il biathleta francese Émilien Claude sta trascorrendo la convalescenza in Austria, assieme alla compagna Anna Gandler, e affronta con serenità questa una fase delicata della sua carriera, arrivata nel momento peggiore: alla vigilia della fase autunnale della preparazione pre-olimpica.

“Sta andando bene, tutto procede per il verso giusto” ha raccontato in un’intervista rilasciata a Ski Chrono “Sono contento di aver preso la decisione di operarmi subito: l’ernia era diventata troppo invalidante per continuare a fare sport. Ora la cicatrice è in buone condizioni e la riabilitazione sta andando bene”.

Il 26enne ha dovuto interrompere la preparazione “tradizionale” già a fine luglio, con un lavoro differenziato, ma non sente di aver perso troppo terreno rispetto ai compagni di squadra e al resto della concorrenza: “Ad agosto sono riuscito ad allenarmi bene, non ho la sensazione di essere rimasto troppo indietro. Certo, settembre e ottobre saranno mesi ridotti, ma la pausa sarà breve. Già cinque giorni dopo l’operazione camminavo nel bosco, una settimana dopo riuscivo già a fare due passeggiate al giorno di 40 minuti e gli esercizi di fisioterapia”. Per tornare sugli skiroll dovrà invece aspettare ancora qualche settimana: “Se tutto va bene, spero di riprendere gradualmente. Nel frattempo continuo con fisioterapia e camminate. Ho la fortuna di avere vicino Anna e i suoi genitori, che mi danno grande supporto”.

Sul morale, il minore dei fratelli Claude ammette: “All’inizio è stata dura sentire che avrei dovuto sottopormi a un intervento chirurgico. Mi dicevo che mi aspettava una stagione vuota, che non c’era più speranza di andare alle Olimpiadi. Ma quando ho visto che un rapido ritorno agli allenamenti e la speranza di poter gareggiare all’inizio della stagione era possibile … mi ci sono aggrappato, anche se sono ben consapevole che non dovrei bruciare le tappe perché di schiena ce n’è solo una.” Ecco perché, parlando della decisione di operarsi in Austria, in accordo con i medici della nazionale francese, riesce comunque ad ironizzare: “Nelle condizioni in cui mi trovavo , guidare per 8-9 ore per tornare in Francia sarebbe stato complicato. Qui, ho avuto la possibilità di far andare le cose velocemente. Anche in Francia, ma avrei comunque perso qualche giorno e si sarebbe posta la questione del rimpatrio perché non ho ancora un elicottero in giardino.”

Lo sguardo è già rivolto a Östersund, dove il 29 novembre partirà la Coppa del Mondo: “L’Individuale sarà circa tre mesi dopo l’operazione. Il chirurgo mi ha detto che la tempistica è compatibile, e operarmi ora era la mia migliore chance per esserci. Se non ce la dovessi fare, l’importante sarà rientrare il prima possibile. Ma, ripeto, senza forzare”.

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