Negli ultimi tempi la Federazione Internazionale di Sci (FIS) sta cercando di risollevare le sorti dello sci di fondo, presentando ogni anno nuove proposte nelle competizioni. Per la prossima stagione, ad esempio, è stato introdotto un nuovo format: la Heat Mass start, una partenza in linea a “batterie”, in cui piccoli gruppi gareggiano si sfidano su 5km, ma la classifica finale non è determinata dall’ordine di arrivo, bensì dai tempi aggregati di tutti gli atleti al via; una gara che, come si può immaginare, dopo il primo test al Trollhaettan Action Week ha fatto molto discutere.
Durante l’estate, inoltre, la FIS ha anche adottato un approccio innovativo, chiedendo direttamente agli appassionati e ai telespettatori, tramite un sondaggio, come vorrebbero che fossero strutturate le gare in futuro. Dai numerosi suggerimenti ricevuti, la Federazione ha selezionato diverse proposte considerate particolarmente interessanti, tra cui un’Inseguimento ad eliminazione con ripartenza, in due frazioni, dove solo i migliori 30 accedono alla seconda fase, oppure gare su un tracciato che va da un punto all’altro, esattamente come avviene nello Ski Classics, anziché più giri all’interno di un circuito, o ancora duelli uno contro uno dopo una prova a cronometro, come già avviene nelle sprint dello skiroll.
Molti atleti hanno accolto queste proposte con grande scetticismo. Una di questi è Maja Dahlqvist che così ha commentato ad Expressen: “Viene da chiedersi se c’è davvero così poco interesse in quello che stiamo facendo ora da dover iniziare a pasticciare con cose così folli? In realtà non credo che sia così.”
Quando pensa alla proposta skill competition, una gara su un circuito corto con ostacoli leggeri e prove di abilità in cui gli atleti ricevono secondi bonus in base alla velocità e punti di abilità, Dahlqvist arriva a paragonarla a un videogioco, tipo Mario Kart, mentre il concetto di gare a handicap, con il tempo di partenza degli atleti basato sui punti di Coppa del Mondo lo ha definito “la cosa peggiore che abbia mai sentito”.
Anche l’esperto di SVT Anders Blomquist ha bocciato le idee, dichiarando che “sono così stupide che sembrano uno scherzo”. In generale, molti osservatori ritengono che la ricerca di nuovi format rischi di complicare inutilmente lo sci di fondo, sport già di per sé difficile da seguire per il pubblico. Una mano tesa arriva ora dall’atletica, con cui lo sci di fondo sembra avere molti punti in comune ultimamente.
“Entrambi gli sport si trovano nella stessa situazione: sono alla ricerca di qualcosa di nuovo. Qualcosa che possa rappresentare la prossima novità per il pubblico” ha spiegato Stefan Holm, ex altista svedese, campione olimpico, mondiale (indoor) ed europeo (indoor), oggi esperto per l’emittente radiofonica svedese Radiosporten, che più volte a criticato la spasmodica ricerca di novità nelle gare di atletica “Sembra che il fondo stia provando cose nuove solo per provare. Se uno sport è già difficile da capire per il pubblico, non diventerà più facile provando cose nuove. Non aumenterà l’interesse. I vecchi format sono abbastanza buoni. Guardate il calcio: le regole non sono cambiate molto in 150 anni, hanno solo fatto qualche piccolo aggiustamento qua e là.”
Al massimo, propone Holm, i nuovi format potrebbero essere testati prima a livello giovanile, “ma non sui migliori al mondo. È irrispettoso nei confronti degli atleti.”