Non una prova positiva per la Francia durante la staffetta femminile 4×6 km di Hochfilzen, Austria. La compagine transalpina composta da Camille Bened, Jeanne Richard, Justine Braisaz-Bouchet e Lou Jeanmonnot, complice anche degli errori al tiro, ha chiuso in sesta posizione finale.
Dopo la propria frazione, proprio Justine Braisaz-Bouchet è stata avvicinata dai microfoni di Agence France-Press (AFP) per delle dichiarazioni. Di seguito, le sue parole: “Onestamente non mi è importato di partire indietro, ero davvero determinata a completare la staffetta e ad evitare quanti più errori possibili. Direi che un 7 su 10 è mediocre, non mi ha permesso di recuperare i secondi necessari per giocarsi qualcosa alla fine della staffetta. Oggi è stata dura, penso che tre gare in tre giorni sono difficili da sostenere, le mie gambe rispondevano bene, ma ho ancora dell’indolenzimento dalla giornata di ieri”.
Dopodiché risponde in merito alle dichiarazioni di Lou Jeanmonnot sulle minacce di morte ricevute nei confronti di sua figlia: “Sono a conoscenza di ciò che Lou ha detto sulla stampa. Conosco bene Lou e so che questa storia l’ha toccata profondamente, come toccano tutti noi. Lou è una persona a me vicina, con la quale mi confido e mi apro completamente. Conosco i social media. Ci sono persone arrabbiate. Cerco di fare il più possibile un passo indietro. Penso che sia semplicemente necessario prenderci cura di noi stessi e concentrarci sullo sport, semplicemente. Si è oltrepassato un limite, e questo è agghiacciante. Sui social media si leggono ogni tipo di assurdità e per questo non voglio entrare nei dettagli. Non ho altri commenti in merito”.


