Culla degli sport invernali e in particolare di quelli nordici, la Norvegia è sempre vista come punto di riferimento dalle altre Nazioni dal punto di vista sportivo, ma non sempre l’atmosfera e i rapporti all’interno delle squadre sono sereni e gli atleti preferiscono prendere altre strade. Lo abbiamo visto nelle passate stagioni, quando addirittura un campione come Klaebo, preferisce prepararsi lontano dalla Nazionale per mantenere la propria indipendenza, e lo stesso si è ripetuto nelle scorse settimane con un’altra colonna della squadra nelle ultime stagioni, Astrid Oeyre Slind. E nemmeno il biathlon – che va ricordato, però, essere diretto da una federazione differente da quella del fondo – i malumori degli atleti si sono fatti sentire per la gestione delle convocazioni e la poca trasparenza.
Una voce fuori dal coro però viene dall’atleta che forse meno ci si aspetterebbe in queste circostanze, sicuramente la più silenziosa tra quelle che difendono i colori della Nazione scandinava: Kristine Stavaas Skistad, argento nella sprint iridata di Trondheim, che in una rara intervista al quotidiano norvegese Nettavisen, racconta com’è cambiato il suo rapporto con la Nazionale dalle sue prime esperienze, non esattamente positive, nel 2021.
“Penso che quello che sta succedendo ora nella nazionale sia molto positivo” racconta al suo secondo anno consecutivo di ritorno tra le fila della Federazione “ognuno riceve un programma personalizzato più adatto a sé. Penso che sia una soluzione molto buona, negli ultimi due anni sono diventati molto bravi a personalizzare”.
Queste parole fanno da contraltare invece a quanto accaduto a Karoline Knotten, “rea” di aver chiesto una preparazione più personalizzata per la stagione olimpica, stando alle sue dichiarazioni, e lasciata ai margini della squadra nazionale di biathlon. Uno dei punti su cui la stessa Skistad è sempre stata irremovibile, dal momento in cui è tornata a vestire la divisa norvegese, era proprio la gestione indipendente della propria preparazione insieme al proprio allenatore Lage Sofienlund nel suo club di provenienza a Konnerud, non lontano da Drammen – il tutto, naturalmente, in consultazione e dialogo con lo staff tecnico della squadra nazionale.
Oggi Skistad spiega come la squadra nazionale le è stata molto utile da quando è rientrata nel sistema prima della scorsa stagione, in particolar modo quando ad inizio della passata stagione, la 26enne ha dovuto affrontare uno stop forzato nel peggior momento possibile, sottoponendosi ad un intervento chirurgico d’urgenza all’addome. “Sono stata molto fortunata a essere in squadra l’anno scorso quando mi sono trovata in quella situazione. Abbiamo un buon rapporto di lavoro, anche se non partecipo a tutti i raduni”.
La prossima stagione, le Olimpiadi invernali in Italia sono il grande obiettivo di tantissimi atleti, inclusa naturalmente Skistad che ha come obiettivo quello di “non farsi battere dalle svedesi” e “vendicare” l’onta di essere stata battuta in casa, “costretta ad accontentarsi” dell’argento dietro a Jonna Sundling, autrice di un Mondiale di spessore altissimo.
In questi giorni di inizio preparazione, questo pensiero tiene alta: “Sento le mie viscere bruciare e sono pronta per una buona rimonta”.