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Sci di fondo – Northug: “Sarebbe bello chiudere la carriera ai Mondiali di Falun 2027”. Le ultime sul cambio di nazionalità

Non si placano le indiscrezioni e i balzi di fantasia sul futuro di Petter Northug, accostato negli ultimi tempi a fantasiose ipotesi di ritorno ai massimi livelli con possibili cambi di nazionalità tra le eventualità più discusse. Questa volta è proprio lui ad alimentare il chiacchiericcio, attraverso alcune dichiarazioni che tirano in ballo quella bizzarra possibilità di vestire i colori del Messico e che questa volta si proiettano non alle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, bensì ai successivi Mondiali di Falun 2027.

Interpellato sulla questione dalla testata norvegese VG, Northug non nasconde di essere all’opera per provare a ottenere una nuova nazionalità sportiva, che gli permetta di prendere parte ai grandi eventi che altrimenti gli sarebbero preclusi per via della concorrenza troppo alta in Norvegia. “Posso dire che ci sono ancora delle trattative in corso con diverse nazioni – ammette il classe ’86 -. Ci vuole tempo per capire se funzionerà o meno, ma in autunno mi chiariranno se è fattibile. Poi potrò cambiare nazione nel 2026 e dare il massimo per i Campionati del Mondo di Falun nel 2027. Sarebbe bello concludere la mia carriera lì“.

Sarebbe bello, sì. Perché proprio a Falun Northug ha scritto forse la pagina più bella della sua lunga carriera, vincendo 4 medaglie d’oro ai Mondiali del 2015 (sprint, team sprint, staffetta, 50 km), in una manifestazione passata alla storia. Nel 2027 i Mondiali torneranno lì e Northug non nasconde l’ambizione di volerci tornare anche lui a gareggiare 12 anni dopo, ben 10 anni dopo il suo ultimo Mondiale (Lahti 2017). Quando di anni ne avrà 41. Un obiettivo che dunque sembra acquisire priorità rispetto alla partecipazione alle Olimpiadi di Milano-Cortina, ma che – visti i numerosi ostacoli e le naturali difficoltà legate al passare degli anni – rimane ad oggi una semplice idea.

Eppure, Northug ribadisce che l’impegno nel riuscire ad ottenere il passaporto di una nuova nazione è qualcosa di decisamente concreto. Si era parlato di Austria (poi smentita), Liechtenstein e Messico. E infatti sembra essere proprio il Messico la nazione nel mirino del norvegese, che nei mesi scorsi aveva effettivamente avuto un incontro con l’ambasciatore del paese sudamericano: “Non posso dire molto – prosegue -, ma posso confermare che una delle nazioni con cui sto parlando è il Messico. Sto discutendo e proseguendo i colloqui con la loro ambasciata a Oslo”.

Quando qualcuno come Petter Northug bussa alla porta di una nazione come il Messico, è inevitabile che la reazione dall’altra parte non possa che essere di entusiasmo e apertura: “Anche loro pensano che sia un’idea divertente – spiega Northug -. Ho avuto modo di conoscere bene il loro ambasciatore. È una persona in gamba ed è importante per me che la richiesta di cambiare nazionalità sia credibile”. A tal proposito, proprio per andare nella direzione della credibilità e dell’impegno, il norvegese evidenzia gli scambi e le collaborazioni già intraprese con il Messico, svelando che farà del suo meglio per essere con la nazione sudamericana ai prossimi Giochi Olimpici in Val di Fiemme. Se non come atleta, almeno come supporto: “Ho distribuito alcune cose, come borse di studio e attestati, mi assicurerò di essere lì per supportare gli atleti che rappresenteranno il Messico alle Olimpiadi”.

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