La Svizzera dello sci di fondo guarda al futuro con grande ottimismo. E il motivo non è solo lo storico argento arrivato nella staffetta dei Mondiali di Trondheim, ma anche (e soprattutto) perché nel suo settore giovanile crescono promettenti talenti che fanno ben sperare per quanto riguarda il destino della nazionale elvetica nelle stagioni a venire. Tra i fondisti emergenti più in luce c’è Isai Naeff, atleta classe 2005 che pian piano si ritaglia il suo spazio all’interno del panorama sportivo svizzero e che è già stato protagonista lo scorso inverno ai Mondiali Junior di Schilpario. Un talento che affonda le radici anche in Alto Adige e che qualcuno oltre confine paragona, con un po’ di audacia, alla leggenda dello sci di fondo svizzero Dario Cologna.
Nella sua breve ma già brillante carriera il giovane Naeff si è già concesso il lusso di salire sul podio ai Mondiali Junior per ben due volte: la prima a Planica nel 2024, quando aveva vinto l’argento nella 10 km in classico alle spalle dello svedese Alvar Myhlback, la seconda a Schilpario qualche mese fa, con il bronzo nella sprint in classico dietro agli imprendibili norvegesi Filip Skari e Lars Heggen. Insomma, buoni presupposti che gli avevano permesso anche di arrivare alle prime presenze in Coppa del Mondo, con la partecipazione alle sprint di Tallinn e Lahti a fine stagione.
Ma non sono solo i risultati a caratterizzare il profilo di Naeff, che nel suo curriculum porta anche il nome dell’Oberschulzentrum di Malles, la scuola altoatesina che molti atleti degli sport invernali italiano scelgono per riuscire a conciliare lo studio con gli impegni sportivi. A parlarne è lo stesso Naeff, che in un’intervista alla testata Blick racconta: “Ho iniziato ad allenarmi professionalmente solo dopo la scuola secondaria, alla Scuola Sportiva di Malles. Ora, la vita sportiva a tempo pieno mi si addice perfettamente. Di solito mi alleno dalle 20 alle 24 ore a settimana. Attualmente, alla Scuola Sportiva ho le condizioni di allenamento perfette. Sono sulla strada giusta”.
Una scelta, quella di recarsi in Italia per studiare, che Naeff ha fatto anche per la vicinanza geografica, considerando che è originario della Val Mustair. Una terra che ne sa qualcosa di campioni, considerando che lo stesso Dario Cologna – a cui Naeff si ispira e a cui spera un giorno di potersi avvicinare – viene da questa stessa regione. Scaturisce anche da qui il paragone che qualcuno porta avanti, ma che effettivamente ancora è troppo presto per fare, considerando che per arrivare alle strepitose conquiste di Cologna la strada è ancora lunga, lunghissima.
Ma le ambizioni non mancano all’atleta elvetico, che punta in alto per il prossimo futuro: “Ho il sogno di partecipare alle Olimpiadi, voglio che si realizzi in Francia nel 2030. Avrò 24 anni allora e sarò nel pieno della mia carriera. A breve termine, voglio salire sul podio in Coppa del Mondo e affermarmi in Coppa del Mondo. Pur essendo certamente un atleta polivalente, vedo le mie migliori possibilità nelle sprint tra i ‘grandi’”. Nell’inseguire questi obiettivi di sicuro il classe 2005 potrà contare sul sostegno del fratello maggiore Noé Naeff (2003), anche lui ottimo profilo con esperienze in Coppa del Mondo e tanto margine di crescita a suo favore.