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Sci di fondo

Sci di fondo – Fosnaes e l’incubo di Trondheim: “Mi sembrava di aver rovinato tutto”

Fonte foto: profilo Instagram kristinfosnæs

Le immagini dell’ultima frazione della staffetta femminile dei Mondiali di Trondheim rimarranno impresse a lungo nella memoria degli appassionati di sci di fondo: prima dell’ultimo cambio la Norvegia era saldamente lanciata verso l’oro con un vantaggio di 37 secondi sulla Svezia una condotta di gara pressoché perfetta. Un distacco da amministrare per la giovane esordiente del team, Kristin Austgulen Fosnaes, ma quello che di lì a poco sarebbe successo era difficilmente pronosticabile, benché alle sue spalle ci fosse una delle regine di quelle gare iridate, Jonna Sundling. In meno di un chilometro, la 30enne ha recuperato 22 secondi, e al giro successivo la svedese le era addosso alla rivale. Nel finale non ci fu storia: Sundling conquistò l’oro per la Svezia con una rimonta definita “una delle più grandi di sempre” dagli esperti.

Oggi a sei mesi da quella gara che comunque, nel bene o nel male, resterà nella storia della disciplina, Fosnaes ha accettato di tornare su uno dei momenti più difficili della sua carriera fino ad oggi sulle colonne del giornale svedese Expressen.

“Sentivo di aver distrutto tutto. Le mie compagne avrebbero meritato l’oro. È stata durissima” spiega, ricordando come la scelta di affidarle l’ultima frazione sia arrivata come un fulmine a ciel sereno “Non mi aspettavo quella responsabilità, tanto meno in un Mondiale in casa. Due giorni prima mi dissero che toccava a me. Non dormivo, piangevo fino ad addormentarmi. Il giorno della gara, in partenza, volevo solo scoppiare in lacrime di nuovo”.

Oltre alla delusione sportiva, che è stata mitigata dall’affetto delle altre frazioniste che l’hanno “protetta e incoraggiata”, la 25enne ha dovuto fare i conti anche con una nuova esperienza: gli insulti online. “Non erano tantissimi, forse il 5% dei messaggi che ho ricevuto. Ma quelli cattivi sono quelli che restano impressi. Alcuni norvegesi mi hanno scritto che non meritavo la cittadinanza. Era molto pesante, in un momento in cui già mi sentivo vulnerabile”.

Il prossimo inverno, un altro grande evento interesserà l’élite degli sport invernali: i Giochi olimpici, che vedranno i fondisti impegnati nella familiare Val di Fiemme: cosa succederà se i tecnici dovessero chiederle di chiudere la staffetta? “Non sarà mai la stessa pressione di un Mondiale in Norvegia, ma se devo essere sincera… farò di tutto per correre un’altra frazione. Per il bene del mio equilibrio mentale”.

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