Salto | 17 novembre 2017, 20:20

L’opening di Wisla si è aperto nel segno di Stefan Kraft

Nel pomeriggio odierno, in quel di Wisla, è cominciata la Coppa del Mondo di salto speciale maschile: le premesse di grande spettacolo, annunciato dai vertici della Federazione Internazionale Sci, si sono rivelate nella realtà tanto fumo e niente arrosto.

Credits: M. Dardanelli

Credits: M. Dardanelli

L’uomo di giornata è stato senza alcun dubbio il detentore della sfera di cristallo Stefan Kraft: il salisburghese è risultato il migliore in tutti e tre i salti disputati sul trampolino intitolato ad Adam Malysz, anche se il margine sugli avversari non è mai stato abbondante.

Di preciso, nella performance valevole come qualificazione alla gara individuale di domenica, il ventiquattrenne austriaco ha realizzato una prestazione da 126.5 metri, miglior misura della serie, con condizioni del vento tutt’altro che favorevoli. L’unica pecca che si può far notare è il punteggio basso relativo alle valutazioni dei giudici, figlio di una fase d’atterraggio da rivedere.

Seconda posizione per Stephan Leyhe ad un 1 punto e 9 decimi dal migliore: il ragazzo di Willingen è stato dunque il migliore del team teutonico, quello apparso fin ora con il miglior stato di forma. Infatti tutti e sette gli atleti selezionati da Werner Schuster si sono piazzati nei migliori 20, con tra gli altri Andreas Wellinger 4°,  Richard Freitag 5° e Karl Geiger 8°. Quindi i tedeschi hanno rovesciato il pronostico delle scorse settimane relativo al team event in programma domani.

Questo perché i padroni di casa non sono sembrati in grande spolvero rispetto agli scorsi mesi, in cui avevano dominato in lungo ed in largo le competizioni a cui avevano preso parte. Il miglior polacco è risultato Kamil Stoch avendo ottenuto il punteggio medesimo di Freitag, seguito da Stefan Hula 7°, Maciej Kot 9° e Dawid Kubacki 13°. Come per il capo allenatore tedesco, anche Stefan Horngacher avrà i suoi grattacapi nel scegliere il quartetto di domani, quando verosimilmente verrà decisa la vittoria nel giro di una manciata di punti.

La terza posizione odierna se l’è aggiudicata  il più navigato dei fratelli Kobayashi, Junshiro, che è apparso in buona condizione, probabilmente figlia del compromesso tecnico trovato sul finire dell’estate. Anche gli altri primi attori delle competizioni settembrine hanno dimostrato di avere già una qualità delle performance elevata: Daniel Huber 14° ha firmato il salto più lungo di giornata nel secondo allenamento essendo atterrato a 129 metri, seguito da Pius Paschke 15° e dal duo sloveno Zajc-Bartol rispettivamente 17° e 18°.

Proprio dal team allenato da Goran Janus sono emerse le maggiori delusioni di giornata: infatti ben 3 dei 7 convocati non hanno superato il taglio della qualificazione. Gli atleti in questione, non proprio gli ultimi arrivati, sono Robert Kranjec (51°), Jurij Tepes (67°) ed Anze Lanisek (69°). Altre debacle sono arrivate dal nipponico Taku Takeuchi (55°) ed in generale dalle seconde e terze linee polacche.

I tre azzurri iscritti alla qualificazione non hanno brillato granché, ma hanno ottenuto comunque tutti un pass per la prova di domenica: il migliore è stato Alex Insam 38°, seguito da Sebastian Colloredo (43°) e Davide Bresadola (47°). Ricordiamo che è presente in Polonia anche Zeno Di Lenardo, che entrerà in azione solo nella gara a squadre di domani, poiché non è eleggibile per i concorsi individuali del massimo circuito.

Perché le grandi aspettative della vigilia legate all’organizzazione del primo opening polacco della Coppa del Mondo sono state parzialmente deluse? Questa domanda va rivolta ai vari Vojtech Stursa (66°), Sergey Tkachenko (61°) e Tilen Bartol su tutti, poiché hanno avuto più di un problema nella fase di decelerazione con conseguente caduta più o meno rovinosa. Nel caso del giovane ceco ci sono state più di una rotazione anomala delle ginocchia che hanno fatto pensare a qualcosa di davvero grave, ma l’uscita dallo stadio sulle proprie gambe sembrerebbe aver annullato le maggiori apprensioni. Questi problemi sono  da imputare principalmente ad un manto nevoso non battuto al meglio, si spera che nei prossimi giorni si possa avere una landing zone complessivamente migliore.

Clicca qui per i risultati completi.

Michele Dardanelli

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