Sport&Life | 16 gennaio 2018, 14:52

Ci vuole fegato

Il fegato: il nostro laboratorio chimico, la nostra centrale energetica

Ci vuole fegato

Quando parliamo di performance sportiva il pensiero volge sempre a muscoli, tendini e apparato scheletrico. Dovremmo però domandarci: da dove viene l’energia per far funzionare tutto il sistema? Ed il coraggio per affrontare una competizione? Le risposte a queste domande le troviamo studiando un organo davvero speciale: il nostro fegato.

Per introdurre l’argomento possiamo elencare brevemente alcune delle sue funzioni: - stoccaggio del glicogeno (importante riserva di glucosio) - sintesi di acidi grassi, trigliceridi e colesterolo - ricaptazione del ferro dall’emoglobina dei globuli rossi morti (utilizzato come pigmento per la bile) - stoccaggio di vitamine e ferro catabolismo delle proteine da cui, in caso di necessità, riesce a ricavare energia attraverso la neoglucogenesi - conversione in glucosio dell’acido lattico proveniente dai muscoli, - sintesi di aminoacidi, proteine plasmatiche e fattori di coagulazione - detossificazione da scorie metaboliche o tossine introdotte attraverso l’alimentazione, l’inquinamento o i farmaci - sintetizza somatomedina e IGF-1 stimolato da GH, ormoni che favoriscono l’accrescimento osseo e muscolare - converte l’ormone della tiroide t4 (inattiva) in t3 (attivo-l’80% è di origine epatica) - metabolismo degli ormoni sessuali.

Come vedete l’elenco delle funzioni epatiche è complesso e ciò dimostra quanto sia importante valutare sempre la funzione epatica quando abbiamo di fronte un atleta sia dilettante sia, a maggior ragione, professionista. È importante, infatti, aiutare la cellula epatica a migliorare i processi metabolici permettendo così al sistema di avere una quantità di energia potenziale maggiore. In medicina cinese il fegato è fuoco, è coraggio ed è l’organo in grado di disperdere in tutto il corpo “l’energia vitale” (qi), utile all’atleta per esprimere la sua forza nel posto e nel momento giusto. Nemica del fegato e della performance è la collera, che ostacola il fluire della forza vitale. Dalla fisiologia sappiamo che il fegato svolge un’importante funzione emuntoriale nell’eliminazione di scorie e cataboliti. L’atleta per sua natura ne produce molti sia per l’aumentata richiesta energetica (stress ossidativo) sia per il consumo di integratori. A tal proposito non possiamo trascurare che la bilirubina prodotta a livello epatico è l’antiossidante più potente che il nostro organismo ha a disposizione (diecimila volte più potente del glutatione!). Per queste e per molte altre ragioni, quando prepariamo il programma integrativo-nutrizionale dei nostri atleti, ci deve sempre essere lo spazio per sostenere e regolare questo organo.

Entrando nello specifico, la gemmoterapia ci viene in aiuto con l’attività di alcune piante tra cui ricordiamo melo, rosmarino e secale. ll Melo (Malus sylvestris) ha un’interessante azione di drenaggio che permette l’eliminazione delle tossine dall’epatocita. Il Rosmarino (Rosmarinus officinalis) da sempre viene indicato nella piccola insufficienza epatica e come protettivo dell’epatocita. Inoltre l’acido rosmarinico è un potente antiossidante ed il verbenone è indicato nelle dermatiti e negli eczemi. La Secale (radichette di Secale cereale) migliora la produzione di ATP, e quindi il tono fisico, ed è utile in tutti i casi in cui durante o dopo l’attività fisica l’atleta accusa il classico “cerchio alla testa” da carenza di energia. Molto importante la sua attività antivirale. In particolare facciamo riferimento a due virus epatotropi in grado di alterare la funzionalità epatica come l'Epstein-Barr Virus e il Citomegalovirus ("bestie nere degli atleti), che dopo aver infettato l'organismo possono rimanere latenti per molto tempo e riattivarsi in condizioni di forte stress fisico e/o emotivo. Tra i sintomi più fastidiosi ricordiamo la stanchezza, i dolori muscolari diffusi e la cefalea che determinano un calo significativo della performance. Nello sport queste riattivazioni possono verificarsi nei periodi di grande allenamento (stress fisico) oppure quando si avvicinano le competizioni (stress emotivo... pensiamo a chi andrà alle vicine Olimpiadi!!??). In questi casi aver fatto per tempo un buon lavoro di sostegno della funzione epatica in associazione ad Ontano e Tamerice (sempre gemmoderivati) può aiutare tantissimo a ridurre queste manifestazioni.

Un altro intervento importante a sostegno del fegato può essere fatto migliorando la digestione ed il metabolismo degli alimenti attraverso l’utilizzo di Enzimi e Funghi terapeutici come maitake, reishi, shiitake e oyster. Spesso il fabbisogno energetico di uno sciatore in stagione (considerando le temperature rigide) può essere davvero elevato e ciò può portare ad un sovraccarico del sistema gastrointestinale che sarà già messo a dura prova dalla tensione emotiva. In questi casi l’integrazione con Enzimi può momentaneamente ripristinare una condizione di digestione ottimale che a sua volta permetterà di ridurre il carico a livello epatico.

L’attività regolatoria dei gemmoderivati ed il sostegno degli enzimi non possono prescindere da uno stile alimentare corretto. Vi sono diversi alimenti di largo consumo che possono caricare il fegato sia a causa di un consumo eccessivo sia per sensibilità soggettive. Tra questi ricordiamo: caffè, alcol, cacao, uovo, formaggi molli, zucchero e grassi animali che andranno consumati con moderazione. Bere invece un buon Latte D’Oro preparato con curcuma fresca può diventare un delizioso comfort food oltre ad essere un carburante eccezionale per alimentare il nostro fuoco interiore!

Dr. Camnasio Roberto/Dr. Parravicini Roberto

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