Sci di fondo | 10 dicembre 2018, 19:08

Fondo - Alice Canclini: "Andrò a Davos con la tranquillità e la consapevolezza di aver lavorato bene"

La fondista del Centro Sportivo Esercito: "Non voglio pormi alcuna aspettativa, ma fare tutto ciò che è nelle mie possibilità, perché conosco il mio potenziale"

Fondo - Alice Canclini: "Andrò a Davos con la tranquillità e la consapevolezza di aver lavorato bene"

Nella lista dei convocati per la tappa di Davos è presente Alice Canclini, che nella sprint in tecnica libera di sabato disputerà la sua quinta gara in Coppa del Mondo.

La lombarda del Centro Sportivo Esercito è soddisfatta della convocazione, arrivata dopo la vittoria nella sprint di Coppa Italia a Santa Caterina: «Sono super contenta – ha affermato Alice Canclini, contattata da Fondoitaliaho lavorato da sola nel corso di tutta l’estate e non avevo alcun punto di riferimento prima delle gare, era tutto un’incognita. I primi confronti sugli skiroll erano andati bene, ma gli sci sono un’altra cosa. Invece sono riuscita a partire subito bene e non sono stupita, perché penso di aver fatto tutto ciò che fosse nelle mie possibilità, ci ho messo il cuore pur avendo molti dubbi alla vigilia, perché non avevo avuto alcun punto di riferimento essendo l’unica donna in squadra».

Alice Canclini torna in Coppa del Mondo senza porsi degli obiettivi particolare, se non quello di tirare fuori tutto ciò che ha: «Sinceramente voglio partire per Davos senza pormi troppe aspettative – ha affermato la fondista del Centro Sportivo Esercitoperché non voglio ripetere l’errore dello scorso anno quando sono partita con troppe aspettative, senza riuscire poi a ottenere gli obiettivi prefissati. Andrò in Svizzera con la tranquillità e la consapevolezza di aver lavorato bene. Ovviamente voglio fare tutto ciò che è nelle mie possibilità, perché conosco il mio potenziale. Se dovessi qualificarmi per le batterie farei un primo step importante, non essendoci ancora riuscita. L’importante sarà tornare a casa con la consapevolezza di aver dato tutto senza commettere errori».

Giorgio Capodaglio

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