Salto | 10 febbraio 2019, 18:40

Kamil Stoch irraggiungibile a Lahti, archivia la vittoria n°33

Il polacco ha vinto per dispersione sul Salpausselkä, regolando il pettorale giallo Ryoyu Kobayashi e Robert Johansson

Credits photo: Michele Dardanelli

Credits photo: Michele Dardanelli

Questo pomeriggio si è concluso il weekend dedicato alle discipline nordiche in quel di Lahti, con lo svolgimento della 20^ competizione individuale della Coppa del Mondo di salto maschile. Prova caratterizzata da vento piuttosto ballerino – come spesso accade nella località finlandese – che ha condizionato numerosi atleti. Il questo contesto è arrivato il back to back di Kamil Stoch, che ha conquistato la vittoria per dispersione.

Il polacco ha preso il largo già nella prima manche, conclusa con oltre 10 lunghezze di margine grazie ad un favoloso salto da 132.5 m, seminando gli avversari sia in termini di misura sia nello stile. Nel momento decisivo il trentunenne di Zakopane si è nuovamente espresso al top del potenziale con una prestazione da 129 m, andando ad archiviare il scioltezza il 33° successo della carriera, raggiungendo così il tedesco Jens Weißflog al quinto posto tra i più vincenti di sempre nel salto maschile.

Piazza d’onore per il pettorale giallo Ryoyu Kobayashi, artefice di un ottimo recupero, realizzando un gran salto da 129.5 m dopo una prima parte di gara conclusa non altrettanto brillante – 124 i metri raggiunti in quell’occasione. Curioso il fatto che sui 14 podi ottenuti questa sia la prima volta al secondo posto, mentre 10 sono le vittorie e 3 i terzi posti.

Sull’ultimo gradino del podio è salito il norvegese Robert Johansson, con due buone performance da 127.5 m e 124 m. In particolare è stato bravo a limitare i danni nella seconda serie, quando ha incontrato condizioni non particolarmente favorevoli. Peggio infatti è andata a Stefan Kraft, che dopo la 2^ posizione parziale – frutto di un ottimo 128 m – è  scivolato fino alla 4^ moneta. L’austriaco, pur eseguendo bene, è stato molto sfortunato trovando addirittura vento alle spalle e non è andato oltre i 120 m.

Nelle posizioni a seguire si sono attestati due saltatori in gran rimonta: sesto è giunto il norge Halvor Granerud, spintosi fino a 128 m, appena mezzo punto davanti al ritrovato Karl Geiger, andato un metro più lungo. Il tedesco è l’esempio più lampante di come quest’oggi la compensazione sia stata talvolta bugiarda, non rispecchiando appieno le reali condizioni affrontate dagli atleti. È andata bene al bavarese, che anche grazie  a questa gabula ha fatto segnare il miglior punteggio nella manche decisiva. Qualche piazza recuperata anche per il norvegese Johann Andre Forfang (7°) e l’elvetico Killian Peier (8°), mentre ne ha perse un paio il padrone di casa Antti Aalto (9°). La top ten è stata completata dal polacco Piotr Zyla.

Tra coloro che sono precipitati in classifica dopo una prima parte di gara positiva troviamo Michael Hayböck – da 4° a 13° – e Dawid Kubacki – da 9° a 28°. A sorpresa il secondo tedesco di giornata è stato Martin Hamann, che con il 14° posto ha fatto segnare il miglior risultato della carriera. Personal best anche per il finnico Andreas Alamommo, per la prima volta in zona punti.

Con risultato odierno Kobayashi rimane solidamente in testa alla classifica generale con 1460 punti, con Kamil Stoch (1029) che gli ha recuperato 20 lunghezze, mentre ha perso terreno Kraft (967).

Il prossimo weekend si gareggerà a Willingen: venerdì andrà in scena una prova a squadre, seguita sabato e domenica da due competizioni individuali.

LAHTI – HS 130
1. STOCH Kamil (POL) 280.9
2. KOBAYASHI Ryoyu (JPN) 263.7
3. JOHANSSON Robert (NOR) 260.1
4. KRAFT Stefan (POL) 257.1
5. GRANERUD Halvor Egner (NOR) 255.7
6. GEIGER Karl (GER) 255.2
7. FORFANG Johann Andre (NOR) 254.6
8. PEIER Killian (SUI) 248.8
9. AALTO Antti (FIN) 246.5
10. ZYLA Piotr (POL) 243.5
Clicca qui per i risultati completi.

Martina Dardanelli

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