Sci di fondo | 03 dicembre 2020, 11:59

Fondo - Russia in dubbio per il Tour de Ski; Cramer: "La FIS dovrebbe organizzarlo tutto in Val di Fiemme"

L'allenatore di uno dei gruppi della nazionale russa ha parlato ai media norvegesi, manifestando il proprio malumore nei confronti della FIS e svelando che anche la Russia potrebbe dare forfait al Tour de Ski

Foto: di Flavio Becchis

Foto: di Flavio Becchis

Anche la Russia potrebbe rinunciare al Tour de Ski? È l'opinione di Markus Cramer, allenatore di uno dei gruppi della nazionale, quello che comprende Ustiugov, ma non Bolshunov, guidato invece da Borodavko.

Già lo scorso ottobre, in un'intervista a Dailyskier, Cramer aveva fortemente criticato la scelta della FIS di andare avanti seguendo il calendario orginare della Coppa del Mondo, quando avrebbe ritenuto molto più sensato ridurre il numero di viaggi. Terreno fertile, quindi, per i media norvegesi che hanno subito ascoltato la sua opinione, certamente non banale.

A VG, Cramer ha affermato che se le cose non dovessero cambiare, la Russia stessa potrebbe decidere di rinunciare al Tour de Ski. L'allenatore del gruppo di Ustiugov chiede alla FIS di rivedere l'organizzazione dell'evento in programma dal 1 gennaio, magari riducendo gli spostamenti e facendolo disputare tutto in un'unica località, la Val di Fiemme. «Al momento non sappiamo cosa faremo con il Tour de Ski - ha ammesso Cramer - la FIS deve riflettere su cosa fare, se far disputare il Tour de Ski in un solo paese e, ad esempio, far svolgere tutte le competizioni in Val di Fiemme».

La Russia non avrebbe grandi motivazioni nel gareggiare in un Tour de Ski senza Norvegia e Svezia: «Ovviamente per noi conta ciò che la Norvegia, la Svezia e le grandi nazioni faranno con il Tour de Ski. Vogliamo competere contro i migliori atleti, in modo che non sia solo la Russia contro il resto del mondo. Tutti i migliori atleti devono essere coinvolti. Spero che FIS ci rifletta e trovi una buona soluzione» ha spiegato Cramer.

A VG Cramer ha anche ammesso di temere le conseguenze per gli atleti che vengono infettati o messi in quarantena, eventualità che definisce catastrofica in una fase importante della stagione, prima del Mondiale. In ogni caso la Russia parteciperà alle tappe di Davos e Dresda, tanto che è già in Svizzera, così come gli Stati Uniti. 

Secondo quanto riportato da VG, la Norvegia ha ancora tenuto una porta aperta sulla sua partecipazione al Tour, legata a due fattori: l'evolversi dell'emergenza covid-19 in centro Europa e un cambiamento nell'organizzazione del Tour de Ski da parte della FIS.

Nel frattempo il direttore di gara della FIS Pierre Mignerey ha svelato di aver programmato una videoconferenza con tutte le nazioni entro la fine della settimana: «Non intendo avviare negoziati con Norvegia, Svezia o Finlandia. Non vedo il motivo di avere incontri speciali solo con queste nazioni. Devono esserci incontri con tutte le nazioni. Dobbiamo identificare le sfide e cosa può essere migliorato».

Al momento la FIS sta ancora lavorando al piano originale del Tour de Ski con gare in Svizzera e in Italia, in tre diverse località, indipendentemente dalla decisione della Norvegia ed eventualmente di altre nazioni.

G.C.

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