Johannes Hoesflot Klaebo torna a casa in condizioni di forma molto deficitarie, Krueger che ancora non sembra lo stesso che la passata stagione ha razziato Mondiali di Planica e 50 chilometri di Holmenkollen, Roethe a casa. Eppure? Tre vittorie su tre, sette piazzamenti sul podio su nove. L’armata norvegese è semplicemente inarrestabile e trova sempre nomi nuovi che ogni anno puntualmente salgono alla ribalta. Viene da chiedersi se la Norvegia, praticamente senza Klaebo ne vince 3 su 3 in format, come la 10 chilometri classica, dove sulla carta non erano favoriti, cosa possano fare in questa stagione una volta che entreranno in condizione anche i super-top.
Anche Paal Golberg (vice-campione della Sfera di Cristallo) sembra aver pianificato il lavoro, almeno stando a quanto visto nella prima tappa di Coppa del Mondo, per essere in forma più avanti. La prossima settimana a Gällivare saranno in programma le 10 a skating con partenza a intervalli e le staffette. Difficile che l’egemonia possa essere spezzata in staffetta, dando praticamente per certa una vittoria della Norvegia nella 10 chilometri a skating di sabato 2 dicembre. L’Italia ricorda con gioia quella di Dobbiaco della passata stagione, quando però i norge si presentarono a mezzo servizio, e lasciarono "carta bianca" ad altre nazioni. Vedremo, la sensazione è che, mai come quest’anno, si possa puntare a un "en-plein" mai realizzato nella storia.
In campo femminile invece, abbiamo assistito a gare molto equilibrate ma in cui altresì sempre una Nazione ha avuto la meglio: la Svezia. Se nelle sprint, Skistad a parte, non si vede chi possa competere ad armi pari con Sundling, Ribom e, quando tornerà ai suoi livelli, Dahlqvist, nelle distance il duopolio formato da Ebba Andersson e Frida Karlsson sembra poter recitare lo stesso ruolo. Oggi però, ha vinto la svedese che non ti aspetti. Moa Ilar aveva dichiarato di puntare a vincere la prima gara di Coppa della carriera, nessuno si aspettava però che fosse in grado di farlo in un contesto come Ruka, in apertura di stagione, con tutte le migliori al via.
Il paragone con la Norvegia dello sci di fondo maschile stride, però la Svezia quest’anno pare essere in grado di raggiungere una cifra molto elevata di vittorie. Chiaramente, ai fini della Sfera di Cristallo, è troppo presto per avere un’idea di chi possa avere qualcosa in più. La sensazione è che la vincitrice del Globo uscirà in prima posizione dalla Val di Fiemme la prima settimana di gennaio, come vincitrice del Tour de Ski. Va da sè che la "polivalenza" di Frida Karlsson probabilmente gli conferisce un 1% in più nel "borsino" ad oggi rispetto a Andersson e alle avversarie. Chi può provarci, sono le americane Jessie Diggins e Rosie Brennan, con la prima più "credibile" della seconda. Al momento infatti, nella seppur di poco conto Classifica generale di Coppa, le uniche "intruse" nella top 8 sono proprio le due USA, seconda e terza. Vedremo cosa saranno in grado di fare le norvegesi, che però non presentano nessuna candidatura "credibile" per vincere la Sfera di Cristallo.
Sci di fondo – Dominio ‘annunciato’ di Norvegia e Svezia dopo Ruka, c’è qualche candidatura credibile per la Coppa del Mondo?
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