Skiroll | 18 agosto 2016, 07:29

Emanuele Becchis, il Bolt dello skiroll che sogna la Coppa del Mondo di sci di fondo

Il campione del mondo sprint ha parlato a Fondoitalia: "Lo scorso anno ho vinto tutte le gare ed è stato bellissimo vincere il Mondiale in Val di Fiemme con moltissimo pubblico; lo skiroll mi diverte, ma vorrei che il fondo diventasse il mio futuro; una gara di skiroll a Roma? Sarebbe bellissimo"

Emanuele Becchis, il Bolt dello skiroll che sogna la Coppa del Mondo di sci di fondo

Anche nello skiroll l’Italia ha il suo Federico Pellegrino, l’atleta in grado di vincere gran parte delle gare sprint. Anzi, forse il paragone più giusto per Emanuele Becchis, sarebbe con Usain Bolt, dal momento che la gara sprint dello skiroll prevede che gli atleti siano divisi in corsie e la sua durata è di appena 20 secondi. Insomma una competizione molto simile ai cento metri e lui è il migliore della specialità, proprio come il fenomeno giamaicano lo è nella sua. Numerose vittorie in Coppa del Mondo e anche il successo nel Mondiale dello scorso anno in Val di Fiemme. Il ventitreenne cuneese ci ha concesso questa breve intervista nella quale ci ha anche rivelato il suo sogno di migliorare nello sci di fondo e fare di questo sport la sua professione.  

Ciao Emanuele. Puoi raccontarci come hai iniziato?
«Ho cominciato facendo il pattinaggio a rotelle, ma già dalla quinta elementare ho scoperto lo sci di fondo. Lo skiroll è stato la logica conseguenza, essendo propedeutico a questo sport».  

Neve a parte, quali sono le principali differenze tra fondo e skiroll?
«Parte dell’attrezzatura, scarpe e bastoni, è simile. Un vero fondista predilige degli skiroll più lenti, perché sono più utili all’allenamento, dal momento che la neve non è veloce come l’asfalto. Noi invece facciamo le gare con degli skiroll veloci, che in discesa raggiungono anche velocità di 60-70 chilometri orari. Anche nelle gare c’è una grande differenza, perché le nostre gare sprint sono più paragonabili ai cento metri dell’atletica, tanto che durano venti secondi, mentre gli sprint del fondo hanno una durata di circa tre minuti. Inoltre siamo in corsia, così le nostre gare non sono tattiche ma di pura velocità».  

D’estate sei il più forte sprinter al mondo nello skiroll, mentre d’inverno metti gli sci da fondo. Sogni un’altra carriera?
«Partecipo alle gare di fondo e anche in questo caso mi sono specializzato nella sprint, anche se ovviamente sono molto più lunghe. Nello skiroll mi diverto e do tutto me stesso, ma so che non potrò avere un futuro lavorativo con questa specialità, quindi il mio sogno è quello di emergere nel fondo. Non è facile, perché mi trovo a gareggiare contro dei grandi professionisti, ma ora vorrei che il fondo diventasse il mio futuro».  

Ti sei posto un ultimatum?
«Ho già ottenuto la laurea triennale in scienze motorie e sto studiando per prendere quella specialistica. Diciamo che finché studierò, continuerò ad andare avanti con la mia carriera agonistica, perché sogno di entrare un giorno nella Coppa del Mondo di sci di fondo. Non mi sono dato un vero e proprio limite, anzi ho deciso di investire ancor di più su me stesso, tanto che fino allo scorso anno lavoravo anche come allenatore nel mio sci club. Ora ho abbandonato per il momento questo lavoro, perché voglio concentrarmi di più sugli allenamenti. Nella passata stagione mi sono comportato bene anche nel fondo, tanto che nella sprint dei campionati italiani ero 11° dopo la qualifica e miglior Under 23. Inoltre sono stato anche convocato per una gara di Coppa del Mondo a Dobbiaco, ma le cose non sono andate bene, tanto che ho chiuso addirittura 88°. Vero, anche dei grandi sciatori in passato hanno ottenuto un risultato simile all’esordio, ma ci sono rimasto male perché avevo molto meno allenamento rispetto agli altri, che erano andati sui ghiacciai mentre io ero impegnato nello skiroll. Insomma penso che non ho avuto l’occasione di sfruttare questa opportunità come avrei voluto. Successivamente ho anche preso parte ad alcune kermesse, gare non valide per la Coppa del Mondo, dove mi sono anche tolto qualche soddisfazione e divertito».  

Tornando allo skiroll, ti sei presto imposto come uno dei migliori sprinter della specialità.
«Quando sono entrato in nazionale nel 2009, non ero nemmeno considerato uno sprinter, perché non ho una conformazione fisica tipica di chi è forte nelle gare sprint: infatti peso appena 60kg a fronte di 180cm di altezza. All’inizio andavo bene in circuito, perché venendo dal pattinaggio sapevo sfruttare bene le scie, poi mi sono scoperto competitivo nelle sprint, così ho vinto un argento ai Mondiali Juniores del 2011 e un oro nel 2013».  

Lo scorso anno sei stato protagonista di una stagione fantastica, nella quale è arrivata anche la vittoria nel Mondiale senior in Val di Fiemme; puoi descriverci le emozioni che hai vissuto in quel momento?
«È stato bellissimo, perché nella passata stagione ero in una forma strepitosa tanto che ho vinto tutte le gare sprint. Questo mi ha avvantaggiato anche ai Mondiali, perché soprattutto nelle sprint la testa vale il 70% e io stavo molto meglio degli altri. Poi era presente moltissimo pubblico, perché eravamo in Val di Fiemme, la patria del fondo».  

Insomma sei il Bolt dello skiroll?
«Beh, sono lo sprinter più forte, quindi possiamo anche dirlo (ride ndr)».  

In questa stagione, sprint a parte dove stai vincendo molte gare, gli svedesi sembrano imbattibili. Come mai?
«In salita sono fortissimi, in particolar modo Norum che vola e non ne molla una. Per quanto mi riguarda fatico un po’ in salita, perché ho perso quella dote di scalatore che avevo da giovane, ma nelle ultime gare mi sono comunque difeso bene, riducendo di molto i miei distacchi dai primi rispetto allo scorso anno».  

Essere forte nello sprint è solo merito della natura che ti ha dato delle fantastiche fibre bianche, oppure queste si allenano?
«Se non sono allenate, le fibre bianche si perdono e io devo farlo ancor di più perché le sprint sono gare cortissime nelle quali conta soltanto la velocità. Quest’anno ho un po’ cambiato il mio allenamento, perché per il discorso che ho fatto prima mi sto concentrando in particolare sul fondo e sto allenando soprattutto la distanza per vedere se riuscirò a ottenere dei buoni risultati in inverno».  

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
«Nell’immediato l’Alliansloppet, che è il più grande evento di skiroll al di fuori della Coppa del Mondo. La gara sprint sarà di contorno alla lunghissima gara di 50 chilometri, alla quale lo scorso anno hanno partecipato ben duemila atleti. Lì il livello sarà molto alto. Successivamente ci sarà la sprint di Trento dove voglio vincere per assicurarmi il podio nella classifica finale della Coppa del Mondo. Poi tra un anno ci saranno nuovamente i Mondiali di skiroll e avrò un titolo da difendere. Per quanto riguarda lo sci di fondo voglio migliorare nelle sprint, anche se purtroppo quest’anno ai campionati nazionali si gareggerà in tecnica classica, mentre io sono specializzato nella skating. Parteciperò però alla Coppa Italia e magari spero di avere un’altra opportunità in Coppa del Mondo, che ho intenzione di giocarmi meglio».  

Poche settimane fa il presidente del Comitato CLS, Nicola Tropea, ha proposto di far disputare una gara di skiroll a Roma: cosa ne pensi?
«Per fortuna lo skiroll non avendo il vincolo della neve si può disputare ovunque.  Lo scorso anno, per esempio, la gara sprint dei campionati italiani fu organizzata in via Roma al centro di Torino e c’era tantissima gente a bordo strada. Abbiamo bisogno di visibilità e fare una gara in una cornice straordinaria come il centro di Roma sarebbe bellissimo per il nostro sport. Mi auguro quindi che Tropea voglia andare avanti con questo progetto, perché se si realizzasse sarebbe un’ottima cosa. Tutti gli atleti che praticano questo sport ne sarebbero entusiasti».

 

Giorgio Capodaglio

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