Sci di fondo | 04 marzo 2019, 18:37

Fondo - Marco Selle soddisfatto del Mondiale azzurro: "Torniamo a casa contenti"

Oltre alle medaglie di Pellegrino e De Fabiani, il dt del fondo azzurro è particolarmente soddisfatto anche per le prestazioni di Elisa Brocard e Anna Comarella

Fondo - Marco Selle soddisfatto del Mondiale azzurro: "Torniamo a casa contenti"

SEEFELD - Al suo primo anno da direttore tecnico del fondo italiano ha raccolto due medaglie mondiali, l’argento di Pellegrino nella sprint e il bronzo tutto valdostano nella team sprint con Pellegrino e De Fabiani.

Proprio da questi due risultati Marco Selle ha iniziato il suo discorso, quando al termine della 50km di ieri gli abbiamo chiesto di tracciare un bilancio su questo mondiale. «Partiamo dal medagliere per cominciare questa analisi – ha iniziato Selleabbiamo davanti a noi tre nazioni che sono irraggiungibili: la Norvegia ha vinto tutto, la Russia al maschile è stata l’unica nazione capace di dargli del filo da torcere e infine la Svezia che vince medaglie tutte in campo femminile. Noi siamo riusciti a impensierire molto i norvegesi nella sprint, quando Federico (Pellegrino, ndr) ha sfiorato l’impresa di battere Klæbo, un atleta straordinario che si è portato a casa altre tre medaglie d’oro pur avendo solo 23 anni. Poi abbiamo conquistato il bellissimo bronzo di Federico e Francesco nella team sprint».

Selle ha proseguito il discorso dividendo il Mondiale nelle due settimane: «Con le donne abbiamo fatto una discreta staffetta ed Elisa Brocard ha fatto un buon mondiale. Fino al termine della prima settimana, con il bronzo nella team sprint di Federico e Francesco, abbiamo sempre avuto dei materiali di altissimo valore, come spesso accade nel corso della stagione. Purtroppo, nella seconda settimana, quando è arrivato il caldo, abbiamo fatto un po' di fatica in più: i materiali non erano straordinari come nella prima settimana e contemporaneamente i nostri atleti faticano di più a sciare in quella situazione. L’insieme delle due cose, purtroppo, ha contribuito al risultato della staffetta maschile. Eravamo consapevoli che difficilmente sarebbe arrivato il podio, ma ci sarebbe piaciuto almeno provarci, giocarcela e stare molto più vicino ai primi tre, anziché uscire quasi subito dalla competizione. La prestazione di Salvadori e De Fabiani nella 50km ha dimostrato che il valore dei nostri atleti è più alto di quanto si è visto venerdì. Soprattutto Giando (Salvadori, ndr) ha sofferto tantissimo in staffetta, collezionando un ampio distacco, ma ha dimostrato nello skiathlon prima e nella 50km poi, di essere ragazzo valido, il cui Mondiale va considerato per queste due gare anziché la staffetta».

Marco Selle è quindi soddisfatto: «Torniamo a casa contenti, perché avevamo una gara con il 70% di possibilità di vincere una medaglia, un’altra dove avevamo forse il 30% e una con il 5%, che era la staffetta. Lì ci siamo andati molto lontano ma abbiamo preso le altre due. Quindi ringrazio tutti, a partire dai tecnici che si sono dimostrati dei veri professionisti. Ringrazio poi la FISI che ci ha messo nelle condizioni di poter competere perché ci è stato dato quanto avevamo richiesto. Credo, però, che la fiducia nei nostri confronti sia stata ripagata da queste due medaglie e i dieci podi stagionali fin qui ottenuti. Ora si va avanti, perché la stagione ancora non è finita. Sabato avremo la 50km di Oslo, che per prestigio è vicina al Mondiale. Francesco tiene tanto a fare bene lì. Mi auguro gli passino i crampi e che la cotta di oggi si trasformi, come spesso accade, in un’ottima condizione per vederlo ancora protagonista. Poi andremo a Drammen, dove faremo fatica nella sprint, ma successivamente Chicco ne avrà altre due a Falun e in Canada nelle quali, oltre a provare a battere Klæbo, cercherà di restare sul podio della coppetta di specialità».

Il direttore tecnico del fondo azzurro si è quindi concentrato sulla squadra femminile, sottolineando oltre alle belle prestazioni della solita Brocard, anche l’ottimo Mondiale della giovane Anna Comarella: «In campo femminile sapevamo di non poter lottare per le medaglie e puntavamo a piazzamenti nelle quindici. Elisa (Brocard, ndr) è riuscita addirittura a chiudere tra le prime dieci. Tanto di cappello a lei, che ha ottenuto il suo miglior risultato in carriera in una gara dalla quale non si aspettava molto. Anna (Comarella, ndr) ha fatto bene nello skiathlon, poi ha sofferto tantissimo nella 10km in classico, la giornata nella quale abbiamo avuto forse più problemi con i materiali. Ma per quanto riguarda la sua frazione in staffetta, forse, non ci si è resi bene conto di quello che ha fatto. Io ho riguardato la gara in televisione, Anna aveva degli sci più lenti rispetto alle prime, però malgrado ciò riusciva a recuperare spingendo ancora quando le altre erano a uovo, così le riprendeva, si ristaccava in discesa e le recuperava di nuovo. L’ho anche richiamata per dirglielo, ha fatto un numero che non mi sarei aspettato di vedere da lei, se non al culmine della sua carriera, che spero arriverà magari con le Olimpiadi in casa sua a Cortina, visto che nel 2026 avrà l’età perfetta per poter ambire a qualcosa di più (ride, ndr). Caterina (Ganz, ndr), purtroppo, ha avuto un Mondiale sottotono rispetto ai bellissimi risultati ottenuti in stagione, le è stato reso poi più complicato dalle difficoltà di squadra che abbiamo avuto martedì. Sia lei che Anna torneranno in pista a Holmenkollen nella 30km in classico, dove credo si potranno togliere delle soddisfazioni. Mi dispiace per Greta (Laurent, ndr) perché col decimo tempo pensavo potesse arrivare in semifinale».

Selle ha quindi ammesso che a inizio stagione avrebbe firmato per un’annata così: «In questi venti giorni che mancano al termine della stagione, speriamo di chiudere bene. Se mi avessero detto a inizio stagione che fin qui la Coppa del Mondo e i Mondiali sarebbero andati così, ci avrei messo la firma».

Infine il dt del fondo italiano ha anche parlato di quanto accaduto la scorsa settimana con gli arresti di cinque atleti, che hanno poi ammesso di aver utilizzato il doping ematico: «Purtroppo ci sono i soliti che provano a trovare delle scorciatoie. C’è stata un’ammissione di colpa, quindi possiamo pronunciarci contro questo tipo di situazioni che rovinano da troppo tempo il nostro sport e riguardano degli atleti di seconda fascia e dalla provenienza molto spesso simile. Ho vissuto questa storia con disgusto e amarezza. Adesso cerchiamo di voltare pagina».

Giorgio Capodaglio

Ti potrebbero interessare anche: