Biathlon | 13 marzo 2020, 20:00

Martin Fourcade lascia il biathlon: "Grazie a tutti per il viaggio"

Il campione francese, vincitore di sette coppe del mondo, ha deciso di dire addio: "Ho combattuto e ho vinto. Anch'io ho sofferto. Sono caduto e mi sono alzato. Soprattutto, sono cresciuto. Avendo la fortuna inaudita di vedere crescere il mio sport"

Martin Fourcade lascia il biathlon: "Grazie a tutti per il viaggio"

Se ne parlava già da tempo, ma tutti gli appassionati speravano di vederlo ancora battagliare, andare avanti fino a Pechino 2022. Invece, Martin Fourcade ha detto addio, l'ha fatto alla vigilia dell'ultima gara della stagione, che di disputerà in una Kontiolahti deserta. L'ha annunciato attraverso questo messaggio apparso sulla sua pagina facebook.

IL MESSAGGIO DI MARTIN FOURCADE

Ci sono decisioni che cambiano una vita.

Mi sono spesso chiesto se era stato così quando sono salito per la prima volta sugli sci circa trent'anni fa, nei miei Pirenei natali. Credo in realtà di aver seguito più semplicemente la traccia disegnata sulla neve da mio fratello Simon, come molti fratelli minori. Sono stato incoraggiato dalla bellissima sensazione di scivolare e la felicità di crescere in questo straordinario ambiente. L'ho amato. Appassionatamente.

A poco a poco, grazie ad incontri decisivi e per appagare il mio gusto della competizione, ho iniziato a fare la mia strada. Quella che mi ha modellato come atleta, ma soprattutto come uomo. Quella che mi ha permesso di giudicarmi, di misurarmi, di sapere chi ero. Costruirmi.

Da Vancouver a Oslo, di fronte a Ole Einar Björndalen, Emil Svendsen, Anton Shipulin, Simon Schempp, Johannes Boe e tutti gli altri avversari - troppi per citarli tutti - ho realizzato i miei sogni e vissuto le emozioni più belle. Ho combattuto e ho vinto. Anch'io ho sofferto. Sono caduto e mi sono alzato. Soprattutto, sono cresciuto. Avendo la fortuna inaudita di vedere crescere il mio sport. Dal pubblico televisivo straordinario fino ai successi popolari delle tappe di Coppa del mondo a Le Grand Bornand, ho vissuto in Francia e altrove una meravigliosa ascesa. Quella dello sport che amo, a cui ho dedicato una bella parte della mia vita, e che in cambio mi ha dato tutto.

Avrei potuto fermarmi all'indomani delle Olimpiadi 2018 incoronato con tre nuove medaglie d'oro, ma dovevo ancora seguire la traccia iniziale. L'anno scorso mi ha messo in difficoltà, ma queste turbolenze mi hanno permesso di crescere ancora. Ho dovuto sperimentare questa nozione di resilienza fino a mettrere in cascina il mese scorso due bellissimi nuovi titoli ai Campionati mondiali. Prima da solo e soprattutto con il team francese. Con Emilien, Quentin e Simon, con Fabien e Antonin. Con tutta la squadra. Grazie a tutti coloro che ci hanno preceduto e tutti coloro che ci seguiranno.

Ritorno col pensiero, a quei momenti di felicità condivisi, è stata la sfida più grande della mia carriera. Credo che quest'ultima missione sia stata completata, indipendentemente dall'esito di questa stagione.

La mia volontà di dare il meglio di me stesso e conquistare le vette è sempre presente, ma il resto della mia costruzione come uomo, come padre, deve ora passare attraverso altre vie, altri supporti di espressione.

La passione per il mio sport è intatta. Il mio amore per lo sport in generale, e i valori di superamento di sé e rispetto degli altri che trasmette, sono più grande che mai. È in questo universo che voglio continuare ad esprimermi, ad investire, a condividere.

Al momento di dirvi addio, sono tanto commosso quanto sereno. Mi ricordo i luoghi, le facce, le emozioni che hanno segnato la mia carriera. I dubbi e le prove che ho superato, i sogni realizzati. Lascio una parte della mia vita alle spalle animato dallo slancio di tutto ciò che resta da costruire.

Vorrei anche dare di più a coloro che mi hanno aiutato tanto perché, in vent'anni dedicati al biathlon, ho imparato che le nostre relazioni costituiscono una parte determinante di ciò che siamo. Vorrei ringraziare la mia famiglia e in particolare mia moglie e le mie figlie per i loro sacrifici e il loro amore incondizionato. Grazie ai miei genitori per aver accettato le mie scelte, ai miei fratelli per avermi spinto, ognuno a modo suo, a diventare migliore. Grazie ai miei avversari e compagni di squadra. Grazie alla mia squadra (allenatori, fisioterapisti, tecnici) per essere stati con me come se foste al mio posto su questa linea di partenza. Grazie ai miei partner per aver reso possibile questo. Ai media per averci accompagnato.

Infine, grazie a tutti voi, in Francia, Russia, Germania, Norvegia, Repubblica Ceca, Italia e ovunque siate; grazie per avermi incoraggiato, supportato, amato. Avete trasformato questa carriera individuale in un'avventura collettiva.

E' ora di salutarvi. Grazie per il viaggio.
Martin

G.C.

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