Sci di fondo | 27 ottobre 2020, 17:30

Fondo - Falla critica la FIS: "Ci stanno esponendo ad un rischio estremo"

La norvegese, vincitrice degli ultimi due titoli mondiali sprint, è molto critica nei confronti del ricchissimo calendario di Coppa del Mondo che costringerà gli atleti a viaggiare moltissimo

Fondo - Falla critica la FIS: "Ci stanno esponendo ad un rischio estremo"

Continua a far discutere il calendario della Coppa del Mondo di sci di fondo, rimasto invariato nonostante l’esplosione dell’emergenza covid-19 e la seconda ondata che sta colpendo tutto il Mondo. I fondisti dovranno affrontare diversi viaggi già dalle prime settimane di Coppa del Mondo, dal momento che si gareggerà in quattro nazioni diverse: Finlandia, Norvegia, Svizzera e Germania.

Dopo quella di Johaug, è arrivata ora la protesta di un’altra atleta simbolo dello sci di fondo norvegese, Maiken Caspersen Falla. A trent’anni, dopo aver vinto in carriera tre medaglie olimpiche (un oro e un argento individuali più un bronzo in team sprint), nove medaglie mondiali (cinque ori, di cui due individuali, e quattro bronzi, sempre due individuali), tre coppe di specialità sprint, e 21 gare individuali di Coppa del Mondo, la norvegese è una delle fondiste più importanti tra quelle in attività. Le sue parole non possono certo restare inosservate, soprattutto se un’atleta del suo calibro afferma apertamente che la FIS sta mettendo a rischio la salute degli atleti.

«Non sono entusiasta di come sarà la stagione sciistica – ha affermato Falla a VGpenso che suoni molto offensivo, e forse un po’ ingenuo da parte della FIS, proporre un calendario del genere. Hanno esposto noi atleti e il personale di supporto a un rischio estremo eseguendo il programma attuale. Passare per così tanti luoghi ed aeroporti, dove c’è un alto rischio di infezioni. Visiteremo tanti aeroporti nel corso dell’inverno, in un periodo difficile dal punto di vista sanitario. Questa è la mia più grande preoccupazione».

Falla ha un obiettivo chiaro per la stagione: vincere il terzo titolo mondiale consecutivo nella sprint. La norvegese sa però quanto sia fondamentale evitare l’infezione e la quarantena. «Cosa accade se un’intera squadra viene messa fuori combattimento perché una persona è infetta da covid-19? Una competizione alla quale magari non possono partecipare nazioni importanti come Svezia e Norvegia. Oppure se una squadra perde i suoi skiman perché sono in quarantena. Purtroppo anch’io non ho altra scelta che affrontare la situazione e gareggiare, ma ovviamente dovrò fare delle scelte nel corso della stagione. Fortunatamente ho abbastanza esperienza da poter sfruttare e riesco a restare più tranquilla rispetto al passato».

Dal 27 novembre al 21 marzo, i fondisti andranno a Ruka, Lillehammer, Davos, Dresda, Val Müstair, Dobbiaco, Val di Fiemme, Ulricehamn, Lahti, Falun, Nove Mesto, Oberstdorf, Oslo e dulcis in fundo Pechino. Forse in FIS c’è un po’ troppo ottimismo e gli atleti stanno cercando di farlo capire. Qualcuno coglierà il messaggio? Ce lo auguriamo, prima che sia troppo tardi.

Giorgio Capodaglio

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