Sci di fondo | 01 dicembre 2020, 15:14

Fondo - Pure la Svezia in dubbio per Davos. Il Race Director FIS Mignerey dice la sua sulla rinuncia norvegese

Sarà una settimana di grande lavoro per la FIS. Sono molti i quesiti posti delle varie squadre che forzatamente dovranno trovare una sintesi nel venire incontro alle istanze.

Pierre Mignerey

Pierre Mignerey

 

Tempi duri per la Coppa del Mondo di sci di fondo. Dopo la defezione in blocco del team norvegese, anche la Svezia sta valutando la rinuncia all'appuntamento di Davos del 12-13 dicembre.

Il team manager Daniel Fåhraeus ha parlato con SVT Sport a tal proposito:

“Stiamo cercando di soppesare i pro e i contro, preoccupandoci della sicurezza e della salute dei nostri sciatori. Il rischio che qualcuno venga contagiato è alto. Dobbiamo valutare ogni scenario immaginabile prima di prendere la decisione di partire. Ho parlato con Anders (Byström, allenatore della nazionale) del funzionamento dei protocolli a Ruka e abbiamo convenuto che c'è chiaramente spazio per migliorare. Ci sono una serie di dettagli, dalla sala da pranzo a come sono state strutturate le zone riservate agli staff tecnici. Secondo Anders, la gestione della situazione a Ruka ha funzionato bene nel complesso. Spero che gli organizzatori condividano le esperienze con il prossimo organizzatore in modo che le cose migliorino sempre di più."

Inoltre, gli svedesi si sono rivolti alla FIS con la richiesta di modificare il piano del Tour de Ski e di organizzare un evento di più giorni in uno o due luoghi per ridurre il rischio di infezione durante i trasferimenti. 

Nel frattempo, il race director FIS Pierre Mignerey ha commentato la rinuncia norvegese:

"La rinuncia norvegese abbasserà il valore delle competizioni. Comprendiamo la loro decisione e la rispettiamo pienamente. Noi intanto continuiamo a lavorare duramente con gli organizzatori, i comitati locali e le autorità governative per garantire che siano in atto le misure necessarie per garantire competizioni sicure."

Il norvegese Vegard Ulvang, dirigente FIS, ha ribadito le parole di Mignerey, aggiungendo qualche parola sul regolamento:

"Fintanto che sette delle dieci migliori nazioni saranno al via, le competizioni manterranno il normale status di gare di Coppa del Mondo."

 

 

Davide Bragagna

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