Sci di fondo | 25 febbraio 2021, 07:13

Dalla FIFA ai Mondiali di sci nordico: la storia di Nicholas Lau, di Trinidad & Tobago

Dopo le lauree ottenute in prestigiose università come Harvard ed Oxford, una lunga esperienza alla FIFA e nella gestione di eventi sportivi, ora Lau ha deciso di parteciparvi da atleta: "Nel fondo c'è tutto, è uno sport completo"

Dalla FIFA ai Mondiali di sci nordico: la storia di Nicholas Lau, di Trinidad & Tobago

Dal Trinidad & Tobago al Mondiale di sci nordico ad Oberstdorf, passando per le FIFA. È la particolare storia di Nicholas Lau, quarantunenne, giunto 73° nella 10 km in tecnica libera valida come qualificazione. Esperto nell’organizzazione e la gestione di eventi sportivi, dopo 11 anni alla FIFA ed ex studente di Harvard ed Oxford, Lau si è ritrovato all'interno di una grande manifestazione da atleta. Abbiamo avuto l’opportunità di incontrarlo e parlare di questa sua avventura iridata.

Buongiorno. È la sua prima partecipazione ad un Mondiale di sci nordico?
«Si è il mio primo Mondiale di sci nordico. Però, ho già disputato diverse gare in Finlandia, Svizzera, dove vivo, ma anche in altri paesi come Lituania ed Islanda».

Quindi ha lasciato Trinidad e Tobago per la Svizzera?
«Da giovane ho vissuto a Trinidad e Tobago, poi mi sono trasferito negli USA, ho studiato lì, quindi sono andato in Texas dove vivevo in una piccola città vicino Dallas. Da lì sono poi andato a vivere in Svizzera, dove oggi mi alleno».

Cosa fa nella vita?
«La mia vita è da sempre legata al mondo nello sport. Mi occupo di organizzazione e gestione degli eventi sportivi. Ho lavorato nella FIFA, ma ora sono concentrato moltissimo sull’allenamento».

Quando ha iniziato a praticare sci di fondo? Cosa le piace di questo sport?
«Ho cominciato soltanto tre anni fa. È uno degli sport più difficili al mondo ma credo sia anche uno dei più completi. Devi essere forte, veloce, devi avere una grande condizione fisica, c’è un po’ di tutto».

Chi è il suo sciatore preferito?
«È difficile dirlo, ce ne sono tanti di altissimo livello che mi piacciono. Il mio allenatore della tecnica, però, mi ha detto di guardare moltossimo Klæbo e Krüger».  

Quale stile preferisce?
«Nell’ultimo periodo ho praticato tanta tecnica libera, ma perché era lo stile in programma nella qualificazione. Ha iniziato però a piacermi tanto anche la tecnica classica. È difficile scegliere».

Qual è il suo prossimo obiettivo?
«Qualificarmi alle Olimpiadi e continuare a rappresentare Trinidad e Tobago negli eventi internazionali».

Giorgio Capodaglio

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