Biathlon | 25 dicembre 2023, 15:06

Biathlon - Lo stop di Lenzerheide non deve spaventare: per Wierer la fase calante non è arrivata!

Foto credit: Dmytro Yevenko

Foto credit: Dmytro Yevenko

È l’atleta più amata del circuito, dopo tanti anni di gare, vittorie, serie di tiro da urlo, grandi imprese, risate, spontaneità e tutto ciò che la fa apprezzare in Italia come all’estero. Dorothea Wierer è sempre stata presente, una certezza al via di ogni gara, con ogni appassionato che sogna di vederla dal vivo, urlare olè a ogni bersaglio da lei colpito. Come nel corso di un viaggio a Parigi, un tifoso di calcio vuole andare a vedere dal vivo Mbappè, o un appassionato di basket statunitense, in vacanza negli USA vorrebbe vedere Embiid, Lebron, Curry o Jokic (la lista qui sarebbe lunghissima), nel biathlon certamente Wierer è tra coloro che più di altri attirano l’attenzione.

In questi anni, al di là degli splendidi risultati, l’azzurra ha mostrato un grande attaccamento alla disciplina, non arrendendosi mai e anche di fronte ad evidenti difficoltà fisiche ha sempre cercato di andare avanti, facendolo per gli altri, per i suoi tifosi, per il biathlon, ma anche per sé, troppo competitiva nell'animo per non competere.
Per questo motivo ha fatto sicuramente scalpore vederla saggiamente arrendersi e dire basta in occasione della tappa di Lenzerheide. Per la prima volta Wierer ha deciso di fermarsi, ha messo da parte quel coraggio e – non ce ne voglia – un po’ di cocciutaggine, che sono stati spesso anche la sua forza, e ha deciso di tornare a casa, prendersi cura di sé, ritrovare salute fisica e mentale.

L’inizio di stagione è stato il più difficile della sua carriera. Una serie di malanni che l’hanno frenata all’alba di una stagione che, come sempre, Wierer aveva preparato con minuziosa attenzione, pienamente coinvolta mentalmente in ogni allenamento, sempre alla ricerca di feedback, di un aspetto anche minimo da migliorare, un obiettivo su cui lavorare per mantenere sempre alti gli stimoli. Le aspettative erano alte, magari non partiva per la vittoria della classifica generale di Coppa del Mondo, trovandosi a lottare con atlete più giovani e in continua ascesa, ma sicuramente pronta a dire la sua in ogni singola gara. Invece, i continui problemi fisici non le hanno mai permesso di lottare ad armi pare. Quella di Wierer tra Östersund, Hochfilzen e Lenzerheide è stata prima una rincorsa, poi una sofferenza.

In Svezia, la decisione sua e dei tecnici di gareggiare è stata più che giusti, perché l’azzurra stava cercando in realtà di ritrovare condizione, dopo il brutto raffreddore a Sjusjøen e la febbre alta a una settimana dal via della Coppa del Mondo. Buoni segnali si stavano vedendo, giorno dopo giorno, poi Wierer si è nuovamente ammalata prima di Hochfilzen e a quel punto la sua è diventata quasi una “via crucis”. L’azzurra però non ha voluto fermarsi, è scesa in pista anche in Austria, vivendo un fine settimana davvero difficoltoso e forse peggiorando anche la situazione. La settimana successiva, a Lenzerheide, dopo la sprint, accortasi sulla propria pelle che la quota e la pista durissima non erano certo l’ideale per chi veniva da un mese di malattie varie, ha detto basta.

E adesso? Al momento non si hanno notizie ufficiali, in quanto l’atleta stessa non ha aggiornato molto sui suoi social, se non comunicando proprio ieri di essere tornata a sciare. Sicuramente la pausa è arrivata al momento giusto per permetterle di recuperare energie fisiche e mentali, prima di riprendere l’allenamento e guardare alla seconda parte di stagione. La certezza è che Wierer vuole preparare al meglio l’appuntamento di Nove Mesto, arrivare in Repubblica Ceca per lottare e far sognare, come ha sempre fatto nel corso della sua carriera, perché dubbi non ce ne sono: senza problemi di salute, tutte devono fare ancora i conti con la campionessa di Anterselva.

Proprio le prime gare stagionali, nel male di una condizione scadente, per motivi che sono chiari, hanno detto qualcosa di molto importante: Wierer non è in fase calante. Anche perché come potrebbe esserlo un’atleta che soltanto lo scorso marzo chiudeva al secondo posto la classifica generale di Coppa del Mondo? Analizzando le sue prestazioni, soprattutto a Östersund, quando l’azzurra stava cercando la condizione, prima del crollo di Hochfilzen, pur in difficoltà, Wierer aveva disputato gare di altissimo livello. Prendiamo la staffetta mista, nella quale la sua frazione è stata troppo sottovalutata. In grande difficoltà, faticando addirittura a sciare, Wierer aveva solo una via per tenere l’Italia in lotta per il podio: sparare da fuoriclasse. E lo ha fatto, pur sapendo di avere poco margine d’errore e di conseguenza maggiore pressione, utilizzando una sola ricarica e dando il cambio a Vittozzi con il podio a portata di mano, che la sappadina ha saputo poi conquistare, altra grande fuoriclasse.
Anche il giorno successivo, prima dei due errori proprio nell’ultima serie, quando era ormai stremata, dal voler solo “sopravvivere”, come ci aveva raccontato il giorno precedente con il sorriso, Wierer era addirittura in lotta per una top five nell’individuale. Nella seconda settimana svedese, in giornate strane che hanno visto la Germania avere qualcosa in più negli sci, Wierer è andata in crescendo, ha sparato con percentuali alte (migliori rispetto alla passata stagione) dando l’impressione di poter poi ritrovare con tranquillità la top ten a Hochfilzen, prima dell’ennesimo malanno.

Insomma, se la salute dovesse finalmente darle una tregua, non ci sono dubbi: nella seconda parte di stagione, Wierer sarà lì a lottare. Un fattore importante anche per il morale dell’azzurra e quel divertimento che, al di là delle motivazioni, sarà decisivo quando la quattro volte campionessa del mondo dovrà scegliere se proseguire o meno per altri due anni.
La certezza è però che Wierer adesso ha anche bisogno dei suoi tifosi,
di sentire l’affetto di coloro che l’hanno sostenuta nel corso di questi anni. Un amore che deve essere gratuito, non condizionato dalla voglia di “convincerla” a continuare, ma semplicemente per dirle grazie per tutto ciò che ha fatto fin qui e farà ancora più avanti, se per mesi o anni, poco importa. Ad Anterselva a gennaio, Wierer meriterà di ricevere un’accoglienza memorabile, lei, regina non solo in casa, per darle un’ulteriore carica in vista del Mondiale di Nove Mesto, suo grande obiettivo. Ne siamo certi, se finalmente la salute le darà una tregua, ci farà divertire ancora.

Giorgio Capodaglio

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