Biathlon | 21 settembre 2016, 07:30

Lisa Vittozzi non si nasconde: "Sono ambiziosa e voglio ottenere il massimo"

La biatleta veneta si racconta a Fondoitalia: "La mia prima medaglia mondiale a livello giovanile è stata la più bella; la precisione al tiro? Sono molto sicura di me e questo è un vantaggio; Anterselva? Merita il Mondiale, perché è una località che ha aiutato il nostro sport a crescere"

Lisa Vittozzi dopo l'oro nei Mondiali giovanili del 2014 (foto dal sito dell'IBU)

Lisa Vittozzi dopo l'oro nei Mondiali giovanili del 2014 (foto dal sito dell'IBU)

Nervi d’acciaio e precisione al tiro. Lisa Vittozzi è un’atleta molto sicura di sé, capace in questo modo di essere quasi perfetta nello sparo e nonostante la giovane età è già tra le grandi protagoniste della Coppa del Mondo di biathlon. La veneta, ancora ventunenne, è una delle grandi speranze azzurre per il futuro e quel Mondiale che nel 2020 arriverà ad Anterselva. L’azzurra vuole fare il salto di qualità nella prossima stagione ed entrare assiduamente nelle prime posizioni. Intervistandola, abbiamo conosciuto una ragazza decisa e determinata, consapevole di avere nelle proprie corde grandi risultati.  

Ciao Lisa, insieme alle tue compagne sei impegnata nella preparazione e nell’ultimo weekend hai anche ottenuto un ottimo risultato a Hochfilzen. Sei soddisfatta per come stanno andando le cose?
«Abbiamo appena disputato queste gare in Austria, ora abbiamo una settimana libera e poi andremo sul ghiacchiaio per svolgere i primi allenamenti sulla neve. Al momento in realtà non c’è ancora neve nella località dove dobbiamo andare, ma le previsioni dicono che arriverà. Sono soddisfatta per come sta andando la preparazione, ho lavorato bene, non ho avuto alcun acciacco e per adesso non sono nemmeno stanca. Le gare in Austria sono andate bene, anche se non sono ancora in forma, ma è anche ovvio in questo periodo. Sono soddisfatta proprio per questo, perché pur non sentendomi già in forma, sono riuscita lo stesso a esprimermi in modo discreto».  

Qual è il tuo obiettivo per la prossima stagione?
«Sparare come ho sempre fatto, perché sono sempre stata molto costante al tiro e non ho mi avuto degli alti e bassi. Invece voglio migliorare fisicamente e sotto questo punto di vista avere una maggiore costanza. Il mio obiettivo è quello di essere sempre nelle venti, senza avere un grande picco e poi magari finire nelle retrovie nella gara successiva. Devo trovare un ritmo migliore nel fondo, perché lo scorso anno ho avuto problemi a inizio stagione, anche se poi sono andata bene ai Mondiali. Non voglio avere degli sbalzi nelle prestazioni».  

E magari far parte della staffezza azzurra nei prossimo Mondali?
«Certo, far parte della staffetta mondiale è un obiettivo e spero di essere nelle quattro, perché significherebbe che starò facendo una bella stagione».  

A proposito di staffetta,proprio lo scorso anno hai vinto la tua prima gara in Coppa del Mondo insieme a Wierer, Oberhofer e Sanfilippo: descrivici le emozioni provate a Hochfilzen lo scorso dicembre.
«È molto difficile descrivere quello che abbiamo provato, in particolare io. Quando sei molto giovane, non ti aspetti di arrivare alla vittoria così presto, tanto che lì per lì nemmeno mi sono resa conto di quanto fosse accaduto. Vincere in staffetta ha qualcosa di speciale, perché esulti insieme alle tue compagne e in uno sport individuale come il nostro, è un’emozione forte».  

Come giudichi la tua ultima stagione, la seconda in Coppa del Mondo?
«Penso di darmi un sette, perché sono stata contenta di molte cose, ma meno di altre. Ho imparato tante cose dallo scorso anno e ora le ho messe in pratica durante la preparazione. Spero che le esperienze negative mi facciano crescere».  

Sei tra le migliori atlete del circuito nello sparo: qual è il tuo segreto?
«In questo particolare è decisivo l’aspetto caratteriale, perché se non sei forte psicologicamente, non riesci a rendere. Puoi anche essere bravo a sparare in allenamento, ma conta la gara, quando devi saper reggere la pressione, una dote che non tutti hanno. Comunque devi anche essere molto sicuro di te e non aver paura di sbagliare, una caratteristica che può aiutare».  

Come mai hai iniziato a praticare questa disciplina?
«Una passione nata perché sono una ragazza molto curiosa. Questo sport non è molto praticato dalle mie parti, non c’è una tradizione come in Alto Adige. Da ragazzina per curiosità ho voluto provare ogni sport di montagna, e la mia scelta è caduta sul biathlon, perché ho subito visto che era quello ideale per me».                 

A livello giovanile hai ottenuto tante vittorie: c’è stato un momento in cui hai capito che saresti arrivata in Coppa del Mondo?
«Sono caratterialmente molto ambiziosa e ho sempre guardato in avanti. Quando ero giovanissima volevo essere già in IBU Cup, una volta lì volevo già gareggiare in Coppa del Mondo. Insomma ho sempre desiderato bruciare le tappe e questo mi dà la forza per migliorare sempre. La medaglia mondiale che mi ha dato maggiori emozioni è stata la prima che ho vinto a livello giovanile, perché non me l’aspettavo. Quando sei una qualunque e non ti aspetti nulla, se ottieni un grande risultato sei felicissima. Poi sono arrivate le due medaglie d’oro vinte nei Mondiali Giovanili di Presque Isle nel 2014, che mi hanno fatto capire che potevo avere un futuro importante».  

Qual è l’obiettivo che ti sei posta per la tua carriera?
«Preferisco non svelare dove voglio arrivare, sicuramente sono molto ambiziosa e ce la metterò tutta per raggiungere il massimo che posso. Mi sto allenando moltissimo e l’obiettivo principale per me sono le Olimpiadi, ma è importante anche il resto, a partire dai Mondiali di quest’anno».  

Mai l’Italia ha avuto una squadra di biathlon femminile così forte. Pensi che i vostri risultati stiano aiutando tutto il movimento?
«Negli anni il biathlon è cresciuto molto nel nostro paese, ha uno spazio maggiore in tv e c’è un seguito più grande. Ovviamente gli ottimi risultati che stiamo ottenendo aiutano, perché se vinci la gente ti segue. Questa squadra può fare grandi cose e anche quella maschile. Noi ragazze siamo tutte molto competitive e possiamo fare molto bene se le cose gireranno nel modo giusto».  

Anterselva ospiterà il Mondiale del 2020 e allora tu avrai soltanto 25 anni.
«Sono stata felicissima quando ho saputo della vittoria di Anterselva, non soltanto perché potrò gareggiare un Mondiale in casa, ma perché è bello avere un evento tanto grande nella nostra nazione. Io avrò 25 anni e spero di esserci, anzi ci sarò, perché sapere che ci sarà questo evento mi mette ancora più motivazioni. Sono poi contenta per Anterselva, perché se il biathlon in Italia è cresciuto tanto, lo deve a questa località ed è giusto che i Mondiali si facciano lì».

 

Giorgio Capodaglio

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